L’Intelligenza Artificiale a supporto del Neuromarketing? Si, è possibile!

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Lunedì ottobre, nella suggestiva cornice del Palazzo della Cultura ad Apricena (FG), dopo quasi un anno esatto dal mio ultimo intervento tema Neuromarketing sempre nella provincia pugliese, mi sono ritrovata ad approfondire l’argomento dinanzi ad una platea di professionisti ed esperti del settore.

Il tutto inserito nel contesto dell’evento organizzato da Ram Consulting Italia, LA GRANDE SFIDA IN TOUR, grazie a cui ho avuto modo di intervenire con altri quattro relatori d’eccezione: Alessandro Iacubino, Max Di Cuia, Dante Ruscello e Pasquale Tardino.

Tra le tante nozioni sul Neuromarketing un aspetto mi ha permesso di riflettere parecchio: l’Intelligenza Artificiale, di cui oggigiorno si parla tanto, può divenirne un alleato o uno strumento di cui temere?

Molto spesso l’IA è stata vista come un mezzo che spaventa, in particolare per la possibilità di invadere l’emotività personale, per addentrarsi in campi troppo intimi in modalità talvolta ingombranti. Tuttavia il suo avvento ha reso senza dubbio molto più accessibile il marketing, automatizzando processi complessi che richiedevano competenze molto specifiche. E nel caso del Neuromarketing, cosa pensare e come comportarsi?

In questo momento storico il compito di qualsiasi attività o azienda non dovrebbe essere solo quello di vendere, bensì di sedurre il cliente, di coinvolgerlo emotivamente: il resto avverrà da sé. Ma come coinvolgerlo con le emozioni? Non è senz’altro cosa facile.

Lo sa bene Martin Lindstrom, pioniere nel campo neuroscientifico, il quale ha dimostrato come i clienti, dinanzi a domande tramite questionari, ad esempio, tendano a mentire, fornendo risposte non congruenti tra ciò che dicono e ciò che pensano. Non è facile, e nemmeno auspicabile, entrare nella mente dei consumatori, nella parte inconscia del loro cervello. Ciascuno di noi ha diritto a spazi privatissimi e insondabili. Eppure, conoscerne i gusti per esaudirne i desideri sarebbe un modo per migliorare la qualità della loro vita e renderli più soddisfatti.

Ma l’Intelligenza Artificiale, in tal senso, si rivela un potente alleato del Neuromarketing… Attraverso processi di machine learning consente, ad esempio, di memorizzare, connettere e riconsegnare alla marketing automation una mole di dati impressionante sull’utente massimizzando l’efficacia delle campagne e ottimizzandone i tempi di lavoro.

Chi non ha sentito parlare di Metaverso, Chat Gpt e molto altro? Rappresentano il futuro, l’evoluzione, la scoperta. Ma mai potranno sostituire il rapporto umano. Così, allo stesso modo, L’Intelligenza Artificiale può e deve divenire un alleato del Neuromarketing, senza sostituirlo o soppiantarlo, mantenendone alterate le qualità e arricchendolo con le proprie.

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