Oggigiorno siamo oberati da notizie e bombardati da stimoli diversi, che spesso disorientano e creano confusione.
Come catturare l’attenzione di un potenziale cliente sul web? Ti suggerisco dei consigli da applicare immediatamente.
Prima, però, dobbiamo valutare un aspetto: un utente che decide di navigare sul blog, sui social o su qualsiasi altro canale, ci impiega al massimo un secondo per decidere se continuare o meno. Questo dipende dalla natura di cui è composto il cervello umano il quale, per prendere decisioni, opta per la strada più veloce e semplice al fine risparmiare tempo ed energie. Si parla di “scorciatoie mentali”, o euristiche, meccanismi adottati per sfuggire alle migliaia di input sensoriali cui è sottoposto ogni giorno. È come se il cervello deselezionasse in automatico le informazioni che non ritiene necessarie.
Questo spiega il perché in un supermercato, ad esempio, ci dirigiamo quasi sempre verso i prodotti che conosciamo: li abbiamo testati, ci sono piaciuti e ci fidiamo nel ricomprarli, senza troppi sforzi.
Diviene così imprescindibile analizzare, anche sul web, in che modo avvicinare potenziali clienti a noi grazie a meccanismi non consci di cui ci parla il Neuromarketing. Voglio suggerirti alcuni consigli.
–L’aspetto visual è fondamentale: che sia una foto profilo per un social, che sia una serie di immagini da inserire sul nostro sito personale, queste catturano immediatamente lo sguardo. La vista, infatti, non richiede alcun contatto fisico per suscitare un particolare feedback e, nella comunicazione, risulta essere uno dei sensi più sviluppati e impattanti. In questo giocano un ruolo importante il sorriso, la direzione dello sguardo, la professionalità dello scatto. Chiaro che debba essere esteticamente accattivante, ma è la capacità di entrare in empatia con l’altro a determinare la volontà delle persone di seguirci o meno. Immaginiamo un feed di Instagram solo di infografiche: la prima domanda che verrebbe spontanea è “Ma chi c’è dietro questo profilo?” “Chi è la persona che sto seguendo?”. La fiducia è uno dei fattori chiave di ogni comunicazione.

Giulia, @delrosso.giulia su Instagram, è un ottimo esempio di equilibrio: riesce, infatti, ad integrare sapientemente grafiche e immagini personali, in modo da creare riconoscimento senza trascurare l’aspetto umano.
–Le parole non devono essere sottovalutate: le immagini sono motivo di empatia, ma la struttura di un testo ben studiato è il fattore determinante. In particolare parliamo delle primissime battute di un articolo o di un post social; ricerche ed esperimenti fatti negli anni hanno dimostrato come il nostro occhio parta da sinistra e, con un movimento rapido verso destra, cerchi di capire se è il caso o meno di leggere quel contenuto. Esperti hanno addirittura studiato che, utilizzando determinate parole, ci sono alte probabilità di ottenere risposte cognitive coinvolgente.
Degli esempi? Sfida, futuro, curiosità.
–L’importanza di emozionare: le persone amano ascoltare storie, ancor di più se creano una connessione emotiva. Airbnb è un modello di perfetto Storytelling aziendale. Ha creato un’idea di viaggio totalmente diversa da quella solita, riuscendo a far accettare l’idea di condividere la casa con uno o più estranei.
La strategia social di Airbnb punta sulla percezione del consumatore di sentirsi parte della Community e lo fa attraverso un’impeccabile attività di Storytelling.

Costruire un percorso contenutistico attraente e coinvolgente. Utile è scomporre i concetti secondo le aspettative del cervello umano: come, ti starai chiedendo?
- Introducendo il post, l’articolo o qualsiasi contenuto creando una sorta di tensione o evidenziando un problema;
- creando una risposta emotiva attraverso uno scenario immaginario;
- concludendo con una CTA, una chiamata all’azione.
Hai interesse nell’approfondire il Neuromarketing? Dai uno sguardo ad uno degli ultimi articoli in merito.
Se hai dubbi o curiosità, non esitare a scrivermi.